
L’Arci è tra le organizzazioni che hanno determinato la convergenza nella Rete italiana Pace e Disarmo che segue un percorso basato sull’impegno di tutti/e per raggiungere obiettivi comuni, per rafforzare e far crescere il lavoro collettivo per la pace ed il disarmo. La rete nasce il 21 settembre 2020 dall’unione di due organismi storici del movimento pacifista e disarmista italiano: la rete della Pace (fondata nel 2014) e la rete italiana disarmo (fondata nel 2004). Entrambe le reti hanno potuto contare fin dalla loro fondazione sul sostegno di decine di associazioni, organizzazioni, sindacati, movimenti della società civile italiana. L’Arci, parte di entrambe le reti fondatrici, è una di queste e si impegna nella promozione della campagna.
A partire dal 21 settembre 2020 prende il via il progetto “luogo di lavoro comune” promosso dalla Rete italiana pace e disarmo (RiPD) per andare avanti insieme su quanto fatto e quanto resta ancora da fare, per dare voce alle esperienze di resistenza civile e nonviolenta e fissare nuovi obiettivi comuni. Sono molti i temi di interesse affrontati in maniera forte e concreta (anche ereditando le mobilitazioni delle reti fondatrici). Tra i tanti occorre in particolare ricordare le azioni sul disarmo nucleare, quelle sul controllo del commercio e diffusione di armamenti e per la difesa della Legge 185/90, le proposte di riduzione delle spese militari e per la costruzione di una difesa civile non armata e nonviolenta, la questione della riconversione dell’industria bellica e le proposte per il controllo o la messa al bando di tipologie di armamento che colpiscono le popolazioni civili e indeboliscono il diritto umanitario. Con risultati importanti già ottenuti e con un ruolo fondamentale di trasparenza e informazione a vantaggio e servizio di tutta la società civile e dell’opinione pubblica.
Oggi è possibile condividere questo obiettivo di pace e nonviolenza supportando la campagna di crowd-funding che ha come obiettivo principale un sostegno diffuso (piccolo o grande, ma comunque significativo) che permetta di rafforzare le strutture e gli strumenti a disposizione del movimento italiano per la Pace e il Disarmo.
Come sostenere la rete italiana pace e disarmo?
Accedendo alla pagina del Progetto “Sostieni le campagne della Rete italiana Pace e Disarmo” su produzioni dal basso e donando quanto puoi.
Cosa verrà finanziato con la mia donazione?
Donando attraverso questa piattaforma contribuirai all’organizzazione dell’evento nazionale che si celebrerà in contemporanea alla nostra Assemblea e darai gambe concrete alle strutture della Rete che stanno portando avanti le campagne e le iniziative scelte collettivamente. In particolare la RiPD ha scelto per il 2021 le seguenti iniziative come “proposte per uscire dalla crisi”:
• Rilanciare la mobilitazione “Italia, ripensaci” per la ratifica del Trattato di messa al bando delle armi nucleari nell’ambito della campagna internazionale ICAN (campagna internazionale per la messa al bando delle armi nucleari).
• Far proseguire la campagna “Un’altra difesa è possibile” per l’approvazione della proposta di legge per la creazione del dipartimento della difesa civile non armata e nonviolenta.
• Garantire fondi per programmi e missioni dei Corpi civili di pace.
• Fermare la vendita di armi ai paesi coinvolti in guerre e che non rispettano i diritti umani come Egitto, Arabia Saudita, Turchia, Israele… Chiedere più trasparenza nell’applicazione e nei dati previsti dalla Legge 185/90 e lavorare per un controllo del commercio di armamenti nell’ambito della campagna Control Arms e della rete europea ENAAT (rete europea contro il commercio di armi.
• Continuare nella richiesta di una diminuzione della spesa militare (in particolare per l’acquisto di nuovi sistemi d’arma) e di spostamento di fondi per investimenti civili più utili, anche nell’ambito della campagna internazionale GCOMS (campagna internazionale sulla spesa militare).
• Attivarsi nell’ambito delle campagne internazionali che chiedono strumenti politici e normativi sovranazionali per il contrasto a specifici sistemi d’arma: armi autonome (Stop Killer Robots), droni armati (EFAD), armi esplosive in aree popolate (INEW).
• Stimolare la creazione di un Fondo per investimenti produttivi e programmi di sviluppo locale sostenibile alternativi alla produzione di armi.
• Assumere l’impegno per la pace giusta tra Israele e Palestina, riconoscendo lo Stato di Palestina come previsto dalla Risoluzione ONU 181 del 29 Novembre 1947.
• Rispettare l’impegno di devolvere lo 0,7% a favore della Cooperazione internazionale per eliminare le povertà e lo sfruttamento di intere popolazioni, tra le principali cause delle migrazioni forzate.
Tutti gli aggiornamenti sulle iniziative e le campagne sono presenti sul sito ufficiale della Rete italiana pace e disarmo: i sostenitori di questo progetto verranno informati dei principali risultati ottenuti. [Mara Cacciatori, Arci-ecoinformazioni]