Doppio appuntamento di mobilitazione, nella mattinata di sabato 23 luglio, a Como in piazza Vittoria, che ormai da molto tempo in occasioni come questa si è deciso di ribattezzare piazza della Pace: per l’adesione alla manifestazione nazionale sulla Pace (“Europe for Peace”) dalle 10 alle 11, e per la Marcia dei nuovi desaparecidos di Como senza frontiere dalle 11 alle 12.
Coscienti delle criticità del momento (le avverse condizioni meteorologiche, il periodo di vacanze, la stanchezza accumulata nell’anno, la recrudescenza del covid…), le varie realtà organizzatrici hanno deciso di convergere, in un appuntamento cumulativo, utile anche per sottolineare che la pace, la guerra, i fenomeni migratori, sono diversi aspetti di una stessa realtà, e che cause ed effetti si intrecciano inestricabilmente.
La prima parte della mattinata si è quindi concentrata sul tema della Pace, del possibile – anzi indispensabile – ruolo dell’Europa, della necessità ormai non più rinviabile dell’avvio di negoziati politici tra le parti che riportino anche in quest’area, ai margini dell’Europa, stabilità, giustizia e sicurezza per le popolazioni. L’appello che ha chiamato alla mobilitazione pacifista, a cui anche a Como si è deciso di aderire, è nato all’interno delle principali realtà dell’associazionismo riunite intorno alla Rete Pace e Disarmo e a quella di Sbilanciamoci. A Como l’adesione è nata in seno alle realtà che hanno dato vita negli ultimi anni al Mese della Pace (che ha organizzato nei mesi scorsi anche la Marcia della Pace, quest’anno prioritariamente dedicata al tema della Pace in Ucraina).
Alcuni interventi in piazza hanno affrontato aspetti locali e generali della richiesta di Pace condivisa in tutta Europa; uno – in particolare – ha richiamato l’attenzione sulla vicenda di Julian Assange, perseguitato per aver rivelato i files segreti che hanno permesso la ricostruzione dei crimini di guerra occidentali nel corso delle guerre degli ultimi decenni spacciate per operazioni “in difesa della democrazia”.

Una delegazione delle realtà organizzatrici (formata da Arnaldo Chianese del Coordinamento comasco per la Pace, Marina Consonno delle Acli, Elio Pagani di Abbasso la guerra!, Emanuela Tagliabue del Tavolo interfedi) è stata ricevuta in Prefettura dalla prefetta vicaria dott. Lucia Falcomatà; nell’incontro, oltre a consegnare una copia dell’appello per la Pace e a sottolineare l’adesione delle realtà locali, si è anche affrontato il problema della presenza delle armi nucleari in Italia e del pericolo indotto dalle basi straniere sul suolo nazionale, anche nell’area più prossima a Como; alla dott. Falcomatà è stata quindi consegnata una copia del Parere giuridico sulla presenza delle armi nucleari in Italia, recentemente messo a punto da Ialana su incarico proprio di un nutrito gruppo di realtà pacifiste tra cui anche il Mese delle Pace di Como e Como senza frontiere. Da parte sua la dott. Falcomatà ha espresso apprezzamento per l’opera portata avanti dalle varie realtà di attivismo e di volontariato nella situazione comasca.


Nella seconda parte dell’appuntamento si è sviluppata la Marcia per i nuovi desaparecidos che Como senza frontiere, come le altre città aderenti a questa rete, propone periodicamente. Anzi, la Marcia di sabato 23 luglio segnava proprio il 6° compleanno di Como senza frontiere, in quanto la prima marcia si tenne, nella stessa piazza della Pace, il 14 luglio 2016, nel pieno di quella che ormai è passata alla storia come l’“emergenza della Stazione di Como San Giovanni”.
La marcia avrebbe quindi voluto essere un momento di verifica dell’evoluzione delle questioni che da molto tempo, ormai, la rete Como senza frontiere cerca di affrontare. Alla marcia non hanno però potuto partecipare, come auspicato, molte delle realtà con cui Como senza frontiere ha collaborato, e a cui si è ispirata, in tutti questi anni (la rete No CPR di Milano ha però mandato un importte contributo scritto che è stato letto durante la marcia), e quindi il momento di verifica è necessariamente rinviato nelle prossime, in quanto un rilancio dell’iniziativa politica su questi temi è indispensabile.
Nel corso degli interventi si è, del resto, più volte sottolineato che le criticità dei fenomeni migratori non sono affatto diminuite a fronte della recrudescenza della guerra, ma anzi sono aumentate e – quel che è ancora più grave, e triste – colpevolmente rimosse dalla coscienza collettiva. Mentre continuano i tragici naufragi nel Mediterraneo, i problemi non sono certo scomparsi nemmeno a livello locale. Proseguono infatti gli arrivi dei migranti “in transito”, spesso provenienti da Afghanistan ed Egitto, attraverso la rotta balcanica, tutt’altro che dismessa, nonostante che i mezzi di informazione mainstream l’abbiano dimenticato, migranti che quasi sempre vengono “respinti” alla frontiera italo-elvetica, nonostante che si tratti in buona parte di minori non accompagnati che – secondo le normative internazionali – devono obbligatoriamente essere accolti.
Né è gran che migliorata la situazione dell’accoglienza in provincia di Como, dove difettano le strutture stabili, e dove l’esperienza delle persone profughe dalla guerra in Ucraina non ha insegnato quasi nulla…
Molto è quindi il lavoro che resta da fare. Situazione di cui Como senza frontiere è ben cosciente, nonostante la progressiva riduzione delle energie.
Spiace, quindi, dover rilevare come molte delle persone presenti in piazza non abbiano partecipato a entrambi i momenti di mobilitazione. Manca ancora la coscienza, evidentemente, che la gravità della situazione deriva proprio dall’intreccio dei problemi.
Pace e Giustizia sociale sono due nomi diversi dello stesso indispensabile obiettivo.
[Fabio Cani, ecoinformazioni, portavoce di Como senza frontiere]
Guarda qui l’album di foto del evento, fatto da Beatriz Travieso Pérez – Ecoinformazioni



In seguito i video in diretta degli interventi. Pubblicati inizialmente nella nostra pagina FB.