Sobria cerimonia, nella mattinata del 9 agosto (giorno in cui nel 1945 fu sganciata la seconda bomba atomica su Nagasaki, tre giorni dopo quella che distrusse integralmente Hiroshima), per ricordare, vicino al Monumento alla Resistenza europea, che ospita anche una pietra proveniente dalla città giapponese rasa al suolo, quella tremenda carneficina.

in silenzio davanti alla corona posta presso la pietra proveniente da Hiroshima
Como ricorda tutti gli anni questa tragica data, ed è bene che continui a farlo, perché le guerre non sono mai uscite dalla storia, e anzi sono sempre più incombenti. Nel suo breve intervento la vicesindaca Nicoletta Roperto, in sostituzione dell’assente sindaco Alessandro Rapinese, ha concluso ricordando che “Il vero nemico è la guerra stessa”, mentre il vicario episcopale per la pastorale don Alberto Pini, in rappresentanza dell’assente vescovo Oscar Cantoni, non ha mancato di ricordare che oltre ai combattimenti in Ucraina ci sono attualmente almeno altri cinquantanove conflitti dimenticati.


Tra le dimenticanze, non si può fare a meno di notare che ormai è del tutto tramontato anche il ruolo di “Città messaggera di Pace” che pure Como dovrebbe rivestire.
A margine della cerimonia, senza alcuna pompa ufficiale, è stata consegnata a Nicoletta Roperto e all’assessore alla Cultura Enrico Colombo una copia del Parere legale sulla presenza delle armi nucleari in Italia, recentemente promosso da una rete di realtà pacifiste, e che dovrebbe orientare la politica per la Pace di tutte le pubbliche amministrazioni. [Fabio Cani, ecoinformazioni]