
Incontro alle Acli sabato 19 novembre, per fare il punto della situazione della campagna, anche in preparazione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre. Bambini e bambine, ragazzi e ragazze hanno tutti e tutte diritto di cittadinanza.
Al centro dell’incontro è stata ancora una volta l’illustrazione della proposta, condivisa a Como da Acli, Arci, ASPEM, Associazione Burkinabè, Associazione del Volontariato Comasco, Associazione Interetnica 3 febbraio, Auser, Caritas, Cgil, Cisl, Coordinamento comasco per la Pace, Emergency, Fondazione Avvenire, Ipsia Acli, Libreria Feltrinelli di Como, Trapeiros di Emmaus, che intendere garantire i diritti di cittadinanza di tutte le persone immigrate, e in particolare dell’infanzia e dell’adolescenza, oggi gravemente discriminati.
I dati più recenti sull’immigrazione nel territorio comasco – forniti nel corso dell’incontro e tratti dall’ultimo rapporto della Caritas – indicano in 47.171 le persone straniere regolarmente presenti in provincia, con un aumento dell’8,3% tra 2009 e 2010 (aumento dovuto alla regolarizzazione di molte badanti, resa possibile dall’ultima “sanatoria”). Queste persone rappresentano il 7,9% del totale della popolazione pronvinciale (in Lombardia la percentuale è del 4,4). Le donne sono il 51,2%, i minori il 23,9% (i minori di seconda generazione il 16,2%). Le nazioni di origine maggiormente rappresentate sono Romani, Marocco, Albania, Egitto e Filippine. Sono 2.476 le imprese di cui sono titolari persone straniere (ma il dato è falsato al rialzo dalle molte partite iva che sono state aperte da tutte le persone che hanno perso il lavoro dipendente).
Molto interessanti anche i dati sull’ottenimento delle cittadinanze: a Como nel 2010 sono state 404 le nuove cittadinanze, di queste 191 per matrimonio e 231 per residenza.
La raccolta delle firme prosegue in tutte le occasioni organizzate dalle varie sigle promotrici (per esempio è possibile firmare ai banchetti e negli incontri del percorso delle primarie del centrosinistra), mentre si annuncia una iniziativa pubblica per il pomeriggio di domenica 18 dicembre con animazione musicale (il luogo esatto – una strada o una piazza del centro storico – non è ancora stato definito).
È bene ricordare ancora una volta che lo scopo di questa proposta di legge è portare al centro dell’attenzione il tema della cittadinanza quale elemento di primaria importanza nello Stato democratico: il tratto fondamentale della democrazia è infatti il suo carattere inclusivo, tendente a far sì che le persone possano godere pienamente di tutti i diritti fondamentali, tra i quali la cittadinanza si pone come aspetto decisivo. Attualmente vivono in Italia circa 5 milioni di persone di origine straniera. Molti di loro sono bambini e ragazzi nati o cresciuti nel nostro Paese, che tuttavia possono acceder alla cittadinanza con modalità quanto mai ristrette e dopo un lungo percorso burocratico. Le conseguenze di tale situazione sono disuguaglianze ed ingiustizie che, impedendo una piena integrazione, disattendono il dettato costituzionale che all’articolo 3 stabilisce il fondamentale principio di uguaglianza, ed impegna al contempo lo Stato a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il suo raggiungimento. [Fabio Cani, ecoinformazioni]