Con una richiesta formale, inviata agli organi dirigenti del Coordinamento comasco per la Pace, presieduto dal rappresentante del Comune di Como Mario Forlano, Luca Marchiò, in qualità di semplice cittadino di uno dei comuni iscritti al Coordinamento, chiede, ai sensi dello Statuto del sodalizio, che il Comune di Cantù venga espulso. L’iniziativa dimostra che non si sono placati gli animi dopo la sorprendente e reiterata decisione del sindaco (tra i fondatori e per anni direttore del CcP) di aprire la città alle iniziative nazifasciste. Il Consiglio di amministrazione del CcP deciderà sulla questione nella prossima settimana.
Tale scelta, censurata da giuristi, personalità politiche di diverso orientamento, esponenti di buona parte della società civile lariana e non solo, sarebbe per Marchiò motivazione sufficiente a rendere necessaria l’espulsione del suo Comune perché configurerebbe attività e orientamenti in contrasto con le finalità statutarie dell’organizzazione che raccoglie in provincia decine di Comuni e di associazioni unite per la Pace. Leggi il testo della richiesta di espulsione dal Coordinamento comasco per la Pace del Comune di Cantù «per aver tenuto in tre occasioni (dal settembre 2013, ripetendosi ogni settembre) un comportamento in contrasto con le disposizioni statutarie». Naturalmente queste pagine sono a disposizione di Claudio Bizzozero per una sua replica.