Le richieste del mondo del lavoro ai candidati 

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Cgil, Cisl e Uil hanno consegnato ai candidati Sindaci di Como un articolato documento unitario. Questi i temi sollevati: sviluppo della città; ruolo del capoluogo; mobilità; ambiente; servizi educativi – inclusione – ristorazione; cultura e sport; negoziazione sociale; pace. La conclusione è netta: “Riteniamo che la creazione di buona occupazione possa dare una risposta sostanziale al disagio sociale e alle disuguaglianze sempre più crescenti nel nostro territorio, e il capoluogo può essere promotore di azioni” .

1.  Sviluppo della città

Da decenni la città di Como è bloccata, nelle sue linee di sviluppo, sulla mancata progettazione di alcune aree strategiche, siti industriali dismessi o presidi pubblici chiusi. Il riferimento è: Ticosa, San Martino, ex Ospedale via Napoleona, Villa Giovio, Giardini al Lago.

Sui primi due ambiti è necessario comprendere, in via definitiva e non più rinviabile, la prospettiva di intervento inscindibilmente legata all’idea di città futura. Per Villa Giovio pur non essendo nelle disponibilità del Patrimonio dell’Ente sarebbe opportuno che l’amministrazione si faccia promotore per la valorizzazione dell’immobile per riqualificare l’area interessata ed offrire magari una nuova prospettiva culturale e paesaggistica per i cittadini.

Per quanto riguarda via Napoleona, l’accordo di programma per la costruzione del nuovo nosocomio, prevedeva la costituzione di una cittadella della Salute. Ora ci si sta arrivando per via indotta, tramite le risorse del PNRR. Manca un protagonismo del comune nella parte sociale della CDS.

Inoltre, riteniamo opportuno che la Città sia Smart, che grazie alluso di tecnologie digitali e innovative, ottimizzi le infrastrutture e i servizi ai cittadini rendendoli più efficienti e ciò significa investire sul capitale umano dipendente dell’amministrazione attraverso un piano formativo e di potenziamento.

Come verranno implementati i servizi di carattere sociale all’interno della casa della salute? Come si intende costruire percorsi sinergici tra i vari attori istituzionali competenti dei vari servizi e funzioni (ATS/ASST per la sanità, Ente Provincia per politiche attive del Lavoro, Camera di Commercio per l’economia ecc.)

2.  Ruolo del capoluogo

Il capoluogo deve tornare a giocare un ruolo avanzato nelle politiche di sviluppo dell’intera provincia. Lavoro ed occupazione non possono vedere la città come semplice spettatrice. Vocazione manifatturiera e boom del turismo devono trovare una sintesi che produca un valore aggiunto apprezzabile, in termini di buona e maggiore occupazione, in termini di lotta alla precarietà ed avanzamento nei diritti. A tal proposito il comune di Como non ha colto appieno le potenzialità delle risorse stanziate per il Piano nazionale di ripresa e resilienza. La costituzione di un ufficio dedicato è stata tardiva ed insufficiente. Abbiamo bisogno di un turismo destagionalizzato e per fare ciò è necessario saper valorizzare maggiormente la Città di Como in ambito culturale con un calendario di eventi per tutto l’anno e che coinvolga tutto il territorio della Provincia di Como ed eventualmente anche le Province limitrofe.

Infine che rapporto centro – periferie? E quali investimenti sui quartieri?

3.  Mobilità

Il nodo della mobilità è da sempre un punto dolente della città, sia per conformazione morfologica che per politiche fallimentari. La grande concentrazione in convalle di trasporto privato su gomma

si traduce in un livello di inquinamento atmosferico oltre i livelli di guardia. Riteniamo che investire unicamente in nuovi parcheggi, siano essi a raso o in autosilo, divenga un ulteriore fattore di attrazione di traffico in centro. Per una vera mobilità sostenibile deve essere immaginato un progetto di sistema di mobilità integrata gomma-ferro-navigazione e per poter realizzare tutto ciò è necessario che si coinvolgano i comuni limitrofi, al comune di Como, in qualità di capoluogo di provincia, compete il coordinamento dei vari soggetti. Quali interventi dunque sul trasporto pubblico? Come e quando si completeranno le arterie ciclo pedonali? Che rapporto con la navigazione pubblica ed il trasporto ferroviario?

4.  Ambiente

CGIL CISL e UIL hanno prodotto, nei mesi scorsi, un documento critico ed articolato sulla possibile costruzione della terza linea del termovalorizzatore per lo smaltimento dei fanghi. Anche il consiglio comunale ha espresso, a maggioranza, una posizione negativa. Allo stesso modo si è espresso il mondo dell’ambientalismo comasco. Riteniamo necessario che la prossima amministrazione accantoni definitivamente un progetto che presenta più problemi di quelli che si propone di risolvere, per tacere dell’incremento del traffico nell’area e delle emissioni nocive.

Si propone inoltre di ricostituire, da subito, la Consulta ambiente, che ha mosso i primi passi dall’inizio del 2022 ma ha avuto poco tempo per produrre risultati apprezzabili.

Si ritiene infine che, all’interno degli incontri sulla negoziazione sociale, un intervento importante dovrà essere dedicato al risparmio energetico degli edifici pubblici, nonché ad incentivi per la riqualificazione e l’efficienza energetica degli immobili privati.

5.  Servizi educativi- inclusione-ristorazione

Gli asili nido comunali rappresentano un fiore all’occhiello della città. Il sistema pedagogico proposto è avanzato ed in continuo aggiornamento. I costi del servizio sono ampiamente ripagati dall’investimento che la comunità opera nei confronti delle future generazioni. Alcune scelte del passato sono da rivedere:

  1. riaprire l’asilo nido di Camerlata.
    1. mantenere la gestione diretta dell’asilo di Lora.
    2. riaprire gli spazi gioco.
    3. rivedere il regolamento comunale cassando la recente modifica e tornando a prevedere, quale unica forma di gestione, quella diretta.

Il servizio di ristorazione comunale è oggi destinato ad una gestione mista pubblico-privato. Deve tornare ad una gestione unicamente pubblica.

Vi è infine il timore di una dismissione delle attività ortoflorovivaistiche a favore della disabilità presso le Serre di Mognano, assolutamente da scongiurare.

6.Cultura e sport

La dimora neoclassica più importante della città, insieme al parco ed all’orto botanico, pare destinata per decisione dell’attuale giunta ad una gestione mista pubblico privata attraverso la “Fondazione Villa Olmo”. Esprimiamo forti perplessità per il concretizzarsi di un progetto di gestione che snaturerebbe la funzione totalmente pubblica del compendio museale.

In tema di cultura e sport tre tematiche devono essere affrontate e risolte in tempi celeri: recupero Politeama, apertura della piscina di Muggiò, nuovo palazzetto dello sport.

Infine, dopo aver perso il Politecnico, come consolidare il rapporto con l’università? come promuovere la nascita di ITS (istituti tecnici superiori) che siano funzionali alle peculiarità del tessuto produttivo del territorio?

7.Negoziazione sociale

Malgrado continui solleciti, siamo riusciti ad avere un unico incontro con la amministrazione ancora in carica e non siamo andati oltre l’ipotesi di un protocollo di relazioni sindacali. Non è ammissibile che la città capoluogo di provincia non affronti un percorso di negoziazione con le parti sociali. Le tematiche all’ordine del giorno sono innumerevoli. Ricordiamo, almeno per titoli, che Como soffre di un problema di carenza di manutenzione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. La questione dell’abitare è all’ordine del giorno. La crisi economica mai superata prima, la pandemia oggi e gli effetti della guerra allargheranno ulteriormente quelle sacche di povertà presenti nel territorio. E’ un’emergenza da affrontare su tre direttrici: casa, lavoro, socialità.

A proposito di inclusione sociale vi è, irrisolto, l’impegno condiviso di costituire un dormitorio pubblico. Quale elemento non esaustivo ma utile di buone prassi di accoglienza deve essere portato a termine.

Si è proposto nel recente passato un accordo sulle procedure di appalto licenziate dal comune, che preveda la tutela dei livelli occupazionali e delle garanzie salariali e normative delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti.

E’ infine da valutare positivamente l’idea di costituire, nella prossima giunta, un assessorato alle politiche di genere.

8.Pace

Dal sito ufficiale del comune di Como:

“Como Città Messaggera di Pace, favorisce ogni iniziativa di amicizia tra le città e i popoli del mondo e coerentemente promuove il valore della solidarietà innanzitutto tra i propri cittadini. Il Comune promuove e valorizza le attività che possono essere adeguatamente esercitate dall’autonoma iniziativa dei cittadini e delle loro formazioni sociali, secondo il principio di Sussidiarietà”, così recita l’art. 1 dello Statuto comunale.

Como è una fra le prime città al mondo ad essere insignita del titolo di Città Messaggera di Pace dalle Nazioni Unite. Durante l’assemblea per la costituzione dell’Associazione delle Città Messaggere di Pace a Verdun il 7-8 settembre 1988, le realtà partecipanti hanno espresso la loro ferma convinzione sul ruolo che le autorità municipali hanno nella creazione di una cultura della solidarietà.

In quella occasione, il Segretario generale delle Nazioni Unite, Javier Perez de Cuellar, disse che le città appartenenti a questa Associazione si sarebbero impegnate a fare uso dei vari strumenti a loro disposizione per contribuire efficacemente e in stretta collaborazione con le Nazioni Unite alla costruzione della pace in tutto il mondo, basata sulla giustizia e sui diritti umani.

In considerazione della guerra in corso, si ritiene che l’amministrazione comunale debba dare sostanza al proprio ruolo di Città Messaggera di Pace, con iniziative concrete che favoriscano soluzioni negoziali e che ripudino le soluzioni armate dei conflitti.

In conclusione, CGIL-CISL UIL ritengono che la creazione di buona occupazione possa dare una risposta sostanziale al disagio sociale e alle disuguaglianze sempre più crescenti nel nostro territorio, e il capoluogo può essere promotore di azioni .

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