I comuni per la pace

Sabato 18 settembre per il secondo dibattito della Fiera L’isola che c’è 2021 a Villa Guardia si è parlato del concetto di Pace e di come i nostri comuni potrebbero agire per promuoverne i valori.

L’incontro Il Comune senso della Pace – Idee, Proposte e Impegni per la Pace nei nostri Comuni ha visto gli interventi di Abramo Francescato (Arci Como), Roberto Caspani (Coordinamento comasco per la Pace), Valentina Orsucci (Comune di Senna Comasco) e Fabio Cani (Como Senza Frontiere).

Roberto Caspani ha introdotto l’incontro e descritto il ruolo del Coordinamento comasco per la Pace, nato nel 1997 e che raggruppa circa una ventina di amministrazioni comunali e più di quaranta associazioni con lo scopo di cercare la costruzione della pace con il coinvolgimento della cittadinanza, per il bene comune. Negli anni il Coordinamento ha voluto rispondere alla necessità di coordinare e collegare diversi livelli di azione politica: il movimento nonviolento e pacifista, le istituzioni locali, l’associazionismo e i comuni cittadini. Molti i convegni dal 1997 su temi di pace, diritti umani, ambiente e tante le iniziative: la scuola dei diritti umani per sensibilizzare verso i diritti sociali, economici, ambientali e sulla pace, la salute e i diritti delle donne; il progetto di proiezioni cinematografiche Oltre lo sguardo; il progetto Gemini, che parte dai gemellaggi di Como con vari comuni per favorire il dialogo sul tema della pace e infine il Mese della Pace che comprende la marcia della Pace tra le iniziative.

Nell’intervento successivo Abramo Francescato ha parlato più propriamente del ruolo della pace nella politica e anche nell’economia, nel nostro paese e non solo, sottolineando l’insostenibilità dell’apparato militare e il fatto che il denaro speso per questo settore potrebbe essere utilizzato per delle azioni politiche più positive e propositive. Le priorità dovrebbero essere altre e la pandemia insieme alle difficoltà del sistema sanitario dovrebbero averci insegnato quanto l’investire soldi in settori di cura e non di distruzione sia fondamentale in una visione di lungo periodo. «I soldi per i respiratori non ci sono e noi tocchiamo il record di spese militari», ha chiosato Francescato rimarcando l’incoerenza delle scelte.

La democrazia dovrebbe essere costituita da cittadini protagonisti e questo esempio di associazionismo, il Coordinamento, dovrebbe portare in questa direzione coinvolgendo sempre più comuni. Tra società civile e istituzioni locali di prossimità.
Sono temi, questi, purtroppo piuttosto assenti nei media.
L’Italia, conferma Abramo Francescato, è uno dei paesi più favorevoli alla Nato ma nessuno sa veramente cosa sia la Nato. Più consapevolezza quindi significherebbe riuscire a dire no alla guerra non come mero esercizio teorico di buoni propositi ma richiedendo direttamente e dettagliatamente che vengano fatte delle scelte anche finanziarie e infrastrutturali verso la costruzione di comunità più inclusive e pacifiche.

Due sono i passi che Abramo dice andrebbero fatti: scegliere di non supportare le banche armate e prediligere una finanza etica; e nella narrazione pubblica portare il discorso sul pacifismo in uno spazio politico-elettorale nei più piccoli comuni. La necessità è che anche i comuni come realtà di prossimità ai cittadini prendano anch’essi le redini dei discorsi sulla politica estera nazionale e sulla politica internazionale.

L’ultimo intervento è stato poi quello di Valentina Orsucci del comune di Senna Comasco, che in quanto rappresentante delle amministrazioni comunali che partecipano al Coordinamento ha parlato dell’importanza della presenza delle stesse in una realtà di questo tipo e dell’opportunità dei comuni di fare passi concreti verso il conseguimento di risultati. Il Coordinamento, ha detto Orsucci, rappresenta una possibilità e un’opportunità preziosa per i comuni poiché ha sia funzione di supporto alle iniziative e alle attività – un supporto vitale per i piccoli comuni – che spazio per esprimere proposte concrete. Si è parlato appunto delle varie possibili iniziative dei comuni, sia di supporto, comunicazione e coordinamento.

Al termine degli interventi Fabio Cani ha ricordato anche la mostra Le idee della Pace esposta nel weekend a L’isola che c’è 2021. In chiusura poi Saverio Saffioti, sindaco di Brunate ha ricordato della proposta del suo comune della cittadinanza onoraria a Patrick Zaki e ha aperto a iniziative simili.

Un incontro stimolante che è stato un importante segno di presenza della società civile, dell’associazionismo e dei piccoli comuni nella promozione della pace e per la tutela dei diritti umani. [Daniele Molteni, ecoinformazioni]

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