Marcia della Pace/ No alla guerra. No alle armi

Domenica 22 gennaio in una giornata moderatamente fredda ma serena e con qualche raggio di sole a scaldare i partecipanti si è svolta a Mariano la trentesima marcia della Pace, manifestazione nell’ambito delle attività del mese della Pace.Leggi tutto

Finalmente dopo due anni di restrizioni per il covid 19 circa 500 persone hanno marciato silenziosamente dalla chiesa del Sacro Cuore Di Mariano fino al palazzetto dell’oratorio San Rocco.

Alle tredici e trenta gli organizzatori e gli scout di Mariano si sono ritrovati sul piazzale della chiesa del Sacro Cuore per coordinare e mettere a punto gli ultimi atti necessari a gestire correttamente la Marcia della Pace.

La marcia è una tradizione importante per la comunità del decanato Cantù Mariano e quest’anno gli organizzatori membri delle diverse associazioni del territorio (dalla Caritas, alle Acli, al gruppo volontari Brianza, ai Medici per l’Africa, all’Anpi, ai giovani degli oratori) hanno deciso di affidare agli scout di Mariano la sua gestione.

Il loro canto gioioso ha accolto i partecipanti alla marcia all’ingresso della chiesa gli striscioni e i vari cartelli colorati hanno contornato l’altare; gli scout poi hanno guidato il serpentone silenzioso per le vie di Mariano.

Marcia che ha effettuato una sosta nel cortile della cooperativa Penna Nera, dove, il suo presidente Adalberto Mosca ha accolto in cerchio i partecipanti ed ha presentato l’esperienza di accoglienza e di inclusione della cooperativa seme indispensabile per la crescita della Pace tra le persone.

La lettura di un brano tratto dal messaggio di Papa Francesco per la 56° Giornata della pace – 1 gennaio 2023 dal titolo “Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid 19 per tracciare insieme sentieri di pace” ha sottolineato e ricordato a tutti il tema che ha ispirato e guidato la marcia di questo anno 2023

La lettura del messaggio di Katya, giovane pacifista ucraina di Kyv, e quello di AlexanderBelik, leader dei obiettori di coscienza russi, inviati e letti in occasione della marcia della pace che si è svolta ad Altamura il 31 dicembre scorso (marcia nazionale per la pace, evento della Conferenza Episcopale Italiana in collaborazione con diversi uffici e associazioni) hanno rappresentato un momento di emozione tra tutti i partecipanti e riportato nei cuori e nelle menti terribili immagini di guerra..

Poi di nuovo tutti a marciare in silenzio verso il palazzetto dell’oratorio San Rocco dove i giovani  avevano preparato un ambiente caldo e accogliente con sedie per tutti e il coro Cantantibus della Comunità Pastorale san Francesco ha accolto i partecipanti alla marcia.

Dopo una breve introduzione è stato chiamato ad intervenire don Renato che è stato tra i primi preti obiettori alle spese militari, subendo anche qualche pignoramento e un processo penale, con assoluzione, il 4 giugno 1991, per aver invitato a non spendere soldi per le armi. Don Renato ha partecipato alla marcia a Sarajevo nel dicembre 1992 con don Tonino Bello. Ha seguito per Pax Christi diverse situazioni di guerra, in particolare in Iraq, dove è stato molte volte, prima, durante e dopo la guerra. Recentemente è stato in Ucraina con la IV carovana della Pace (Pax Christi) che è giunta fino a Kiev.

Il suo intervento ha sollecitato e dato una scossa al risveglio delle coscienze per ripartire da una cultura non violenta dove parole come disarmo, indignazione, informazione, guerra uguale a pazzia, no alla detenzione delle armi nucleari sono state le parole che hanno risuonato nel palazzetto. Palazzetto sempre attento e silenzioso.

Il suo intervento molto coinvolgente e stimolante può essere riassunto in un: No alla guerra. No alle armi. Con le armi non si ottiene la pace. Non abituiamoci a nessuna guerra!

Un ringraziamento speciale è stato riconosciuto ai giovani scout, alla protezione civile alla croce bianca e alla polizia locale e alla prefettura che hanno permesso uno svolgimento sereno e sicuro della manifestazione che ha visto un saluto del sindaco e del Decano.

Il tutto si è concluso con un canto comune e con la distribuzione da parte di volontari di un bicchiere di the caldo. Si alla pace. Amiamo la pace! [Piergiorgio Pozzi, Acli]

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