Francesca Albanese/ La Corte apre una nuova era tra il Nord e il Sud

«Da quando, nel 2022, ha assunto il ruolo di Relatrice Speciale delle Nazioni Unite per i Territori Palestinesi occupati, Francesca Albanese ha denunciato con forza le violazioni dei diritti umani e ha chiesto a gran voce la protezione dei palestinesi in base al diritto internazionale. Due settimane fa, la posta in gioco del suo mandato si è alzata ulteriormente, con il Sudafrica che ha presentato alla Corte Internazionale di Giustizia (CIG) una causa storica in cui si accusa Israele di commettere un genocidio nella guerra in corso nella Striscia di Gaza.

I rappresentanti di entrambi gli stati hanno esposto le loro argomentazioni legali all’Aia l’11 e il 12 gennaio, in udienze che sono state seguite in tutto il mondo con grande attesa. Sebbene sia probabile che la Corte impiegherà diversi anni per giungere a una conclusione sulla questione più ampia della violazione della Convenzione sul Genocidio da parte di Israele, si prevede che si pronuncerà sulle misure provvisorie richieste dal Sudafrica, compresa la questione del cessate il fuoco, entro poche settimane. [Ndr: la sentenza sulle misure provvisorie è stata emessa il 26 gennaio 2024, guarda il video, leggi il testo integrale della sentenza in italiano]

Albanese – giurista e studiosa di diritto internazionale, nonché prima donna ad essere nominata al suo attuale incarico presso le Nazioni Unite – ha naturalmente seguito molto da vicino il procedimento alla Corte Internazionale di Giustizia. All’indomani delle udienze, si è intrattenuta con +972 per interpretare questo momento cruciale nella storia di Israele-Palestina, le cui ripercussioni si fanno sentire in tutto il mondo – e in particolare nel Sud Globale.

Albanese ha parlato delle sue prime reazioni alle udienze, della riluttanza dell’Europa a riflettere sul suo passato coloniale e genocida e del significato di una lotta di potere internazionale che si svolge nell’arena legale. La conversazione è stata editata per ragioni di lunghezza e chiarezza.

Qual è esattamente il mandato della Corte Internazionale di Giustizia (CIG) rispetto alla Corte Penale Internazionale (CPI) e come entra in gioco la Convenzione sul Genocidio?

La Corte Penale Internazionale (CPI) è un tribunale concepito per chiamare a rispondere i singoli autori dei crimini internazionali più efferati, ovvero crimini di guerra, crimini contro l’umanità, genocidio e crimini di aggressione. Non è un organo delle Nazioni Unite, ma è stato istituito nel 1998 con lo Statuto di Roma». Leggi il seguito sul sito di Assopace Palestina.

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