
Il Consiglio direttivo del Coordinamento comasco per la Pace esprime indignazione e preoccupazione per il vergognoso provvedimento interministeriale con cui l’attuale Governo blinda ai naufraghi e ai migranti i porti italiani. Con questa decisione si viola il diritto internazionale di protezione delle vite umane. Ed è grave e inaccettabile che si prenda a pretesto un’epidemia che coinvolge l’intero globo per vessare ulteriormente persone in grave difficoltà e in cerca di una vita degna. L’Italia che oggi si auto-dichiara luogo insicuro è lo stesso Paese che ha ritenuto la Libia e i suoi lager un “porto sicuro”.
Se ci fosse la volontà politica, si potrebbero certamente trovare soluzioni nel rispetto dei diritti di tutte e di tutti. Ma questa volontà politica evidentemente non c’è. E la cosa ormai non ci stupisce, dal momento che il Governo in carica è lo stesso che ancora esita ad abolire le infami Leggi Sicurezza: ci era stata promessa discontinuità rispetto alle disumane politiche precedenti, ma purtroppo non si è vista.
Auspichiamo che il Governo ritorni sui suoi passi e che conceda immediatamente l’autorizzazione a sbarcare alla nave Alan Kurdi che attende da giorni un porto sicuro per mettere in salvo decine di persone. [Il Consiglio direttivo del Ccp] [Da ecoinformazioni.com]